MEDJUGORE – 29SETTEMBRE/ 2 OTTOBRE 2010
DIARIO
DI VIAGGIO
Avevo in programma di
visitare il Montenegro, poi risalire per |
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anche se poi alcuni di questi mi hanno deluso per l’eccessivo sfruttamento della fede. Sono anche curioso di vedere in che situazione si trova la ex Yugoslavia, dopo la sanguinosa e inutile guerra. Tagliandato il Panzer BMW (Bmw k750), con l’aiuto del prezioso amico Mariolino, parto. |
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Il MERCOLEDI 29 SETTEMBRE 2010, diretto ad Ancona, il tempo è l’ideale per viaggiare in moto, 18-20° sole debole, poco traffico, andatura codice (140-150 km/h) che equivalgono ai 130 effettivi, il motore non si sente nemmeno, io e la mia compagna (la moto) siamo in completo relax, rifornimento a Parma, mangio una barretta, un caffè e via. Arrivo in anticipo, sono solo le 15, il traghetto parte alle 21. Approfitto per fare 2 passi in centro dove si trova “il passetto” nella zona pedonale, (consigliatomi dal Finanziere del porto) ci sono parecchi negozi e non mancano le firme più importanti. |
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I giovani fanno lo “struscio” con
i vestiti firmati, sono parecchi, mi domando: ”ma è mercoledì pomeriggio,
è possibile che non abbiano niente di meglio da fare?". Giro i tacchi
infastidito, vado a cercare qualcosa di più interessante, mi dirigo sul
lungomare. Noto su una Piazza che esiste ancora |
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un monumento dell’era
fascista, con scritto un motto raccapricciante:
(riletto ai giorni nostri) “BEATISSIMI
VOI CH' OFFRISTE IL
PETTO ALLE NEMICHE LANCE PER AMOR DI COSTEI CH' AL SOL VI DIEDE |
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GIOVEDI
30 SETTEMBRE. Dopo una notte insonne, in biglietteria una bella
slava mi aveva convinto che le poltrone fossero tipo aereo, ribaltabili
comodissime, invece le ho trovate un po’spelacchiate, con i
braccioli fissi, non era possibile coricarsi di traverso, perciò ho fatto
il contorsionista tutta la notte |
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senza riuscire a dormire.
Faccio colazione a bordo, poi scendo nel garage, la moto è al suo posto,
la slego, come immaginavo è rimasta l’impronta della corda sulla sella,
do tre o quattro pugni sulla parte offesa e ritorna nella forma originale.
Sbarco senza problemi, attraverso la città di Split o Spalato, con qualche
difficoltà perché ci sono poche indicazioni . Mi fermo e imposto sul navigatore
la destinazione Medjugore, ma non la vede, allora imposto Mostar, ok,
mi fido, infatti mi porta nella direzione giusta. Il fondo è bello, a
parte alcuni tratti con l’ asfalto che è fresato profondamente per drenare
il ghiaccio, la sterzo diventa “liquido”, bisogna assecondarlo, il sole
è basso e anche con gli occhiali è molto fastidioso, il traffico è scarso.
Entro in territorio bosniaco senza problemi. Al confine chiedono solo
la carta d’identità e la carta verde, non incontro nessuna moto. Ho distrutto
gli occhiali (ci ho dormito sopra), mi servono solo per leggere la cartina, però servono. |
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Al primo paese che incontro trovo
un piccolo negozio di ottica, entro senza molta convinzione, invece il
proprietario che è un vecchio artigiano, ci sa fare, mi misura la vista,
scelgo una montatura robusta (Lozza in metallo) va nel retro, si mette
a molare le lenti per adattarle alla montatura, |
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dopo 10 minuti è tutto fatto! Prezzo € 40,00; non 400-500,00 € come in Italia. Riprendo allegramente, per avere risolto il problema così velocemente, a mezzogiorno arrivo a Medjugorie. E’ una piccola cittadina come altre che ho visto sul percorso, e che tra l’altro non è molto evidenziata dai cartelli, anche sulle cartine stradali si vede a malapena. Però è già organizzata per ricevere i turisti con alberghi , negozi, bar, pizzerie ecc.ecc. |
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LA
VIA CRUCIS è in collina a un paio di km. dalla cittadina, la strada
è stretta e dissestata, ma la stanno rifacendo. Mi dicono che ci vuole
da una a tre ore per salire fino in cima, prevedo una sudata, perciò lascio
il mio abbigliamento in custodia in un negozietto di articoli religiosi,
con l’impegno che dopo farò |
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degli acquisti e mi incammino.
Subito all’inizio c’è un cartellone con le istruzioni di comportamento
in 4 lingue che condivido pienamente,
specialmente per quello che riguarda il commercio. Il sentiero è veramente
difficile, specialmente per i sedentari, o per chi non è abituato a camminare
in montagna, i gradini sono alti anche di 30- |
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alcuni sassi sono affilati come lame,
li avranno messi apposta?. Salgo di buona lena supero dei gruppi con delle
persone in difficoltà, mi fermo a ogni stazione, dico una preghiera e
scatto una foto. Vedo delle persone arrancare, si devono fermare ogni
dieci metri, stanno veramente soffrendo, |
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solo la fede riesce a
fare superare gli ostacoli, si aiutano fra di loro. A ogni stazione
si fermano e un prete (tutti in abiti civili o un portavoce detta
il rosario e tutti rispondono sommessamente. Le nazionalità sono diverse
(prevalenza Italiani, poi Tedeschi, Inglesi, Asiatici). |
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Alcuni giovani la percorrono
addirittura a piedi nudi. Arrivato
in cima c’è una semplice croce, dove i fedeli indugiano a pregare, ma
poi sullo spiazzo si vedono visi sereni, sorridenti, formano delle croci
con dei rametti e le lasciano sul posto, la gente parla sottovoce, c’è
molto rispetto, anche nell’abbigliamento, |
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dalla collina si vede Medjugorie.
e’ un posto che trasmette calma
e serenità,
senza rendermi conto, ho sostato un'ora! La giornata è abbastanza
calda per questo forse hanno messo a disposizione dell’acqua minerale
a terra, |
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nelle borse termiche, c’è esposto
un cartello, 1,00 € a bottiglia ma non c’è nessuno a riscuotere, si versa
la moneta in un contenitore incustodito. Ritorno in città visito la cattedrale,
la statua della Madonna è molto bella, prego a modo mio, ricordando tutti
i miei cari. |
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La messa è alle 18:00,
la chiesa si sta riempiendo, esco a malincuore, ma non voglio pernottare
qui, fuggo infastidito dal caos. Mi
fermo a Vrgorac, che è già in Croazia,
dove trovo un Hotel carino, devo recuperare il sonno. Chiedo al gestore
di consigliarmi un buon ristorante, ci pensa un po’ "vada al Pit
,è il migliore del paese". Attraverso tutto il paese, ristoranti
neanche l' ombra, nessuno a cui chiedere, finalmente vedo l' insegna scopro
è l' ultima casa del paese, ne deduco che non posso sbagliarmi
è l’unico che c’è! |
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Entro, mi viene incontro un signore
con il classico tovagliolo al braccio, nella sala da pranzo c’è una piccola
televisione, con due lampade accese ai fianchi molto fastidiose che disturbano
la visione a me, ma non a chi la sta guardando. |
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Stanno trasmettendo una
partita di calcio, tutti sono tifosi accesi, (il cameriere o padrone)
che mi “dovrebbe” servire, ogni volta che attraversa la sala si ferma
e commenta ad alta voce. Ho già capito che si andrà per le lunghe, ma
pazienza, quasi mi diverto, anche se non capisco una parola. |
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Dopo la solita zuppa, avevo ordinato
una bistecca, sollecito il tipo che soggiorna davanti alla tele dimenticandosi
di me, borbottando entra in cucina e dopo qualche minuto riappare con
il mio piatto, ma succede un tafferuglio in campo, urlano tutti , lui
si blocca con il piatto in mano, |
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fa dietrofront e si mette
a urlare anche lui, il piatto oscilla pericolosamente, ma non oso disturbarlo,
siamo in pieno caos, speriamo che sospendano la partita. Aspetto pazientemente,
ma un altro avventore, che aveva più fame che interesse al calcio, si
avvicina alle spalle, con un ghigno malefico, |
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afferra il piatto e se lo porta al
suo tavolo senza che il cameriere se ne accorga, lui va avanti a discutere
e imprecare con la tele e con tutti i clienti che ci sono in sala, il
solito arbitro che non ha visto un gol e con tutti i clienti che ci sono
in sala, in una pausa l’ho chiamo e sollecito la portata, lui mi guarda
meravigliato, |
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si picchia la mano sulla
fronte, mi chiede scusa e si fionda in cucina; riappare dopo qualche minuto
con DUE bistecche e una montagna di patate fritte, non si è accorto che
gli hanno fregato il mio piatto! Menù: zuppa di verdura, 2 costolette
patate fritte, 1 dolce della casa ipercalorico, ottimo vino bianco caffè
; totale 14,00€. |
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Prezzi più che onesti e poi ho assistito
allo spettacolo, mi sono divertito. Alle 22 torno in Hotel, accendo il
p.c. e ricevo una email da mio figlio, con una notizia tristissima, è
morto un suo allievo del corso di guida in pista, di soli vent’anni in
un incidente, ma non in moto, prima di addormentarmi passa qualche ora.
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VENERDI
1 OTTOBRE ; Colazione, non c’è nessuno e
non viene nessuno, la sala è invasa da macchinette distributrici
automatiche, di tutto e di più, che tristezza il latte in polvere, il
prosciutto e il formaggio nelle scatolette, è il progresso; sarà, ma a
me non piace. Il tempo è nuvoloso la temperatura
si è abbassata (13°).Avevo parcheggiato la moto nel cortile, vicino a
una cuccia gigante, ieri sera il cane non c’era, o dormiva. Come mi avvicino
alla moto salta fuori all’improvviso dalla cuccia una bestia di cane lupo, |
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ritto sulle zampe posteriori, mi
digrigna i denti e abbaia rabbioso, faccio un salto carpiato all’indietro,
non mi azzanna per un pelo, perché la catena l’ha trattenuto giusto in
tempo, esce l’inserviente sorridente , e mi dice “contento ? la sua moto
era al sicuro”, ma io ne facevo a meno. Mi metto in marcia verso Spalato, |
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per non fare la strada
dell’andata, prendo l’autostrada, esco a Spalato, e prendo |
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il fondo stradale è bellissimo, non
ci sono autovelox, ho il tempo anche di guardare e fotografare il paesaggio,
è una goduria, non c’è il Centocapelli a “inzigare” con la sua belva (
Aprilia Tuono1000R). Gli automobilisti locali sono abbastanza corretti, pochissima Polizia, mi ricorda l’Italia di 20-30anni
fa. |
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Alle 17 arrivo a Senji; è una bella cittadina sul mare. L’attraverso lentamente, è ora di guardarmi in giro per pernottare. Ho adocchiato un posto direttamente sul mare, sto facendo inversione ,quando vengo affiancato da un tipo su uno scooter indefinito (cinese?), sulle fiancate ha pitturato a pennello un prato con tre margherite. Mi chiede,in un buon Italiano se cerco da dormire, si, gli rispondo "ma voglio svegliarmi e vedere il mare", |
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vieni a vedere mia casa senza impegno”;
accetto più per curiosità e cortesia, ma sono scettico. Lo seguo, tre
curve sopra il paese c’è la sua abitazione è modesta ma è pulita, con
un grande terrazzo dove si vede il mare e la cittadina sottostante, il
prezzo? : 25,00 €. Con la 1° colazione; intuisco che me la darebbe anche
a 15-20,00 €. |
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Ma non me la sento di
mercanteggiare,per noi è un prezzo più che onesto ,per lui sono soldi
trovati (dice lui),perché ormai la stagione è finita , tutto quello che
arriva è un di più.Per la cena mi consiglia |
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Ma va bene, dopo la moto, bisogna
fare un pò di "moto". Mi incammino, è una bella salitona
di un paio di Km. e i 5 minuti diventano 15, mi sorge il dubbio che non
ci siamo capiti, non c’è nessun cartello che indica il ristorante
e penso che forse è un museo, ma ormai sono arrivato. |
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L' aspetto esterno e maestoso,
manca solo il fossato e il ponte levatoio e sarebbe imprendibile. L’ingresso
è suggestivo entro, penombra, mi guardo in
giro, il soffitto molto alto, a volte, sulle mensole ci sono statue e
reperti d’epoca, è un posto affascinante ma anche inquietante non
c’è nessuno, mi sa che qui non si mangia. Invece si apre una porta cigolante e
appare una bella, alta e gentile ragazza,
parla un po’ l’italiano, mi fa accomodare a un tavolone a 6 posti! Ci
starebbe bene il mio amico Nicola che le piace stare comodo a tavola! |
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Incredibile sono l'unico cliente!
Diffondono anche della musica classica, è unposto veramente affascinante.
Chiedo il menù di pesce: mi portano; Acciughe giganti (crude già condite,
buonissime; zuppa di pesce al pomodoro; 9 scamponi, con insalata mista;
2 creps giganti al cioccolato; 1/2 litro bianco |
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della casa, ottimo, tot.37,00 €. considerando l’ambiente e la qualità, è veramente poco. Scendo in paese attraverso un bosco, meno male che ho preso la pila, perché il sentiero è completamente buio. E’ un bel borgo, diversi locali pieni di giovani, allegri ma abbastanza “normali”, mi è piaciuto. |
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SABATO
2 OTTOBRE; Parto verso le
9, direzione Rieka. Penso, se trovo il circuito senza fare grosse deviazioni
vado a curiosare, invece non trovo nessuna indicazione ,in più inizia
a piovere, allora tiro dritto verso l’Italia , trovo un bel po’di coda
al confine ma riesco a sgattaiolare, poi tirata in autostrada. |
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Alle 17 sono già a casa,
per la gioia della mia paziente moglie. Visto che è presto e non sono
stanco, Lavo il Panzer, l’ho ringrazio, per avermi servito senza lamentarsi
nemmeno una volta, senza chiedermi neanche un grammo d’olio.
CONSIDERAZIONI FINALI: C’era qualcosa in più delle altre volte che mi spingeva a partire, un po’ la curiosità di vedere Medjugore e dire una preghiera per persone a me care, con qualche problema di salute. Avevo nostalgia di fare un viaggio in solitaria, non me ne ero accorto, ma dall’ ultimo erano passati già undici anni! Mi sembrava ieri. È vero che nella terza età il tempo scorre più in fretta. Mi riprometto di farne qualcuno in più in futuro, non è che ho molto tempo davanti. |
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Volevo mettermi alla prova, capire se il mio corpo è ancora collegato al cervello. Sono curioso di constatare come avviene il mio decadimento fisico (fra quattro mesi sono 75 primavere), per questo l’ho metto alla prova quasi quotidianamente in quasi tutte le attività che faccio, senza ansietà, ma con serenità e |
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con la consapevolezza
che ciò deve avvenire. Alcuni avvertimenti li ho avuti in questo viaggio,
in un paio di occasioni non sono riuscito ad issare la moto sul cavalletto
centrale, complice anche il bagaglio e il pieno di benzina, saremo intorno
ai 270 kg., è la prima volta che mi succede, ecco, questo è un piccolo
segnale di calo fisico, ne prendo atto e mi adeguo, senza drammi. |
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Quando si è soli si pensa molto
di più, (anche mentre si guida) cerco di memorizzare i posti più
interessanti per poi prendere appunti alla sera sul mio p.c. credo sia
utile a mantenere la memoria. In autostrada, dove non si è distratti dal
traffico, mi trovo a parlare o cantare, oppure, per prevenire |
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eventuali crampi, faccio
ginnastica: prima alle spalle, facendo roteare le scapole, poi le gambe
spostandomi prima su di un gluteo, poi sull’altro, sono piccoli
trucchi che ti permettono di fare tanti km. senza arrivare stravolto.
Con questo metodo ho percorso quasi 2000 km. non stop, (dall’isola di
Man a Milano). Al ritorno di questo breve ma intenso viaggetto, mi sono
sentito meglio psicologicamente. Certo, in alcuni momenti (come la cena
al Forte Nehaj) ho sentito il desiderio di condividere con persone a me
care, quella magica atmosfera, ma in altri contesti ero felice di essere
solo, di decidere le pause e le
"tirate", di NON pranzare a mezzogiorno. |
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Poi, io che di carattere sono un po’
chiuso ,mi trovo a dialogare con più facilità con sconosciuti. Ecco, io
penso che quando uno è un po’ “perso” o insoddisfatto, anche senza un
motivo preciso, consiglio di partire, andare, anche senza una meta precisa,
fermarsi dove piace, osservare la natura, la |
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gente, dialogare, accettare
anche qualche disagio, l’ho trovo molto appagante, al ritorno apprezzeremo
di più le nostre comodità e i nostri affetti. Lontano da casa una sera
sera, prima di addormentarmi, ho messo in play il cervello, rivedo la
giornata appena trascorsa, poi il pensiero va…va a ritroso nel tempo,
fino al giorno che sono entrato in un’altra fase importante della mia
vita e sono già trascorsi quindici anni! Ho ceduto l’attività iniziata
ben 32 anni prima. Entro a far parte della categoria
dei - PENSIONATI! |
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Da imprenditore super impegnato, stressato,
con le giornate programmate con l’orologio e l’agenda in mano, con poco
tempo di pensare a me stesso, mi sono ritrovato con la possibilità di
come occupare il MIO tempo. Per fortuna, AVEVO
E HO ANCORA i miei
sogni nel cassetto. |
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No, non mi annoio. Ho
avuto modo di riflettere su questo periodo importante della vita. A
parte i sei mesi in cui ho rischiato la pelle per un tumore, ma che poi,
ringraziando il Signore ne sono
uscito alla grande. Devo ammettere, che la “terza età” non è poi così
male, ANZI. Quello che segue è la sintesi del MIO modo di vivere la terza
età. Per quello che mi riguarda sono tre le condizioni più importanti: |
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1° |
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2° 3° TRANQUILLITA’ ECONOMICA – Accontentarsi di quello che si ha, e non rincorrere desideri fuori dalla nostra portata, magari con oggetti o cose non indispensabili alla nostra età, dovremmo essere meno “consumisti.” Per raggiungere queste tre condizioni in modo ottimale dipende molto da noi. Qualcuno penserà che ho scoperto l'acqua calda, è vero, ma non tutti riescono a mettere in pratica questo semplice stile di vita. |
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Io
mi ritengo MOLTO FORTUNATO perché finora, queste tre condizioni
le ho vissute e le vivo tuttora. Per questo forse sono attratto da questi
luoghi mistici, vado e ringrazio a modo mio, per quello che ho avuto dalla
vita, dopo mi sento meglio, forse sarò un po’ egoista? non so. |
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Solo la moto può dare questa sensazione di libertà, vi immaginate lo stesso viaggio con altri mezzi? in macchina ? non avrebbe senso. In treno? Aereo? Problemi di orari, coincidenze, ecc.ecc. L’unica alternativa potrebbe essere la bici, ma ci vorrebbero almeno 20 giorni per lo stesso tragitto. (però , mai dire mai, non sono mica vecchio no?) PERCIO’
CONFERMO, |
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Alvaro Cecotti |
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Numeri
e le TAPPE: |
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Caponago –Ancona |
Km. 480 |
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Spalato,Medgjugorie –Vrgorac |
Km. 200 |
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Vrgorac Senji |
Km. 441 |
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Senji-Caponago |
Km. 618 |
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Tot.
Km. 1749 |
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97 Lt. Benz. = 18 Km |
129,00 |
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Autostrade |
60,00 |
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Pernottamenti |
71,00 |
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Traghetto |
81,00 |
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Cibarie |
87,00 |
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Souvenir |
35,00 |
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Varie:Occhiali |
40,00 |
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Totale spese 503,00 |
Home | e-mail eventi@area100.net |
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Mar, 10/06/2020 10:35
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