ALVUS in Solitaria 2010

MEDJUGORE – 29SETTEMBRE/ 2 OTTOBRE 2010

DIARIO DI VIAGGIO

   
Alvus & Marcolino 2013
Avevo in programma di visitare il Montenegro, poi risalire per la Bosnia, Croazia e Slovenia, tempo previsto 8-10 giorni, ma ho dovuto rinviare più volte e poi cambiare itinerario a causa di vari contrattempi familiari. Purtroppo gli amici per vari motivi non erano disponibili, però il desiderio di partire rimaneva, anzi, cresceva giorno dopo giorno, lo ritengo un segnale positivo quando si ha voglia di andare. Modifico il programma. L’obbiettivo primario diventa  Medjugore, che si trova in Bosnia Erzegovina dove, dicono, è comparsa la Madonna a 5 bambini. Questi luoghi mi hanno sempre incuriosito,
Porto di Ancona

anche se poi alcuni di questi mi hanno deluso per l’eccessivo sfruttamento della fede. Sono anche curioso di vedere in che situazione si trova la ex Yugoslavia, dopo la sanguinosa e inutile guerra. Tagliandato il Panzer BMW (Bmw k750), con l’aiuto del prezioso amico Mariolino, parto.

Il cruscotto del "panzer" la mia BMW K 750

Il MERCOLEDI 29 SETTEMBRE 2010,  diretto ad Ancona, il tempo è l’ideale per viaggiare in moto, 18-20° sole debole, poco traffico, andatura codice (140-150 km/h) che equivalgono ai 130 effettivi, il motore non si sente nemmeno, io e la mia compagna (la moto) siamo in completo relax, rifornimento a Parma, mangio una barretta, un caffè e via. Arrivo in anticipo, sono solo le 15, il traghetto parte alle 21. Approfitto per fare 2 passi in centro dove si trova “il passetto” nella zona pedonale, (consigliatomi dal Finanziere del porto) ci sono parecchi negozi e non mancano le firme più importanti.

Ancona Monumento
I giovani fanno lo “struscio” con i vestiti firmati, sono parecchi, mi domando: ”ma è mercoledì pomeriggio, è possibile che non abbiano niente di meglio da fare?". Giro i tacchi infastidito, vado a cercare qualcosa di più interessante, mi dirigo sul lungomare. Noto su una Piazza che esiste ancora
Video Alvus in Solitaria
un monumento dell’era fascista, con scritto un motto raccapricciante: (riletto ai giorni nostri) “BEATISSIMI VOI CH' OFFRISTE IL PETTO ALLE NEMICHE LANCE PER AMOR DI COSTEI CH' AL SOL VI DIEDE” non credo che fossero molto d’accordo chi è stato mandato a morire inconsapevolmente, mi sa che dall’alto manderanno  gli accidenti a chi fatto apporre quella frase. Alle 20 sono all’ imbarco, il traghetto è il JADROLINJA. Mentre salgo mi viene in mente quel traghetto che qualche giorno fa è salpato, quando sulla rampa stavano ancora scendendo le macchine, una è caduta in mare, e una coppia di austriaci sono morti annegati. Parcheggio la moto, un forzuto  marinaio con un' unica corda bisunta l' attorciglia sopra la sella la stropiccia per bene, poi la annoda alla pedana, chiedo perplesso: ”ma basta così?”-  "si!" - risponde con un gesto che non ammette repliche, meno male che il Panzer è abituato a sopportare questo e altro e la sella è già stata rappezzata. Certo se fosse stata una moto nuova l’avrei strozzato! E speriamo che il mare resti calmo! Si parte con un’ora di ritardo, ma si arriverà a Spalato puntuali alle 7. Vado a curiosare nelle varie sale, ci sono 3 punti dove si può mangiare, con diversi menù e diversi prezzi. Scelgo il ristorante, con cucina Slava. Menù: prosciutto dalmata affettato a mano da un “un maghùtt” sembra una bistecca, certo non è il San Daniele, però non è male, insalata mista, con tonno e acciughe, dolce, caffè  14€. Non male per essere in 1° classe! Noto che è pieno di turisti, in prevalenza  Asiatici, hanno il pranzo convenzionato, ma alla fine quasi tutti chiedono il cappuccino, che però addebitano a parte, ben!(5,00€), si lamentano un pò ma pagano, viaggiano in pullman con targa italiana, sono diretti a Medjugorie.
 
GIOVEDI 30 SETTEMBRE. Dopo una notte insonne, in biglietteria una bella slava mi aveva convinto che le poltrone fossero tipo aereo, ribaltabili comodissime, invece le ho trovate un po’spelacchiate, con  i braccioli fissi, non era possibile coricarsi di traverso, perciò ho fatto il contorsionista tutta la notte
 Il negozio di occhiali
senza riuscire a dormire. Faccio colazione a bordo, poi scendo nel garage, la moto è al suo posto, la slego, come immaginavo è rimasta l’impronta della corda sulla sella, do tre o quattro pugni sulla parte offesa e ritorna nella forma originale. Sbarco senza problemi, attraverso la città di Split o Spalato, con qualche difficoltà perché ci sono poche indicazioni . Mi fermo e imposto sul navigatore la destinazione Medjugore, ma non la vede, allora imposto Mostar, ok, mi fido, infatti mi porta nella direzione giusta. Il fondo è bello, a parte alcuni tratti con l’ asfalto che è fresato profondamente per drenare il ghiaccio, la sterzo diventa “liquido”, bisogna assecondarlo, il sole è basso e anche con gli occhiali è molto fastidioso, il traffico è scarso. Entro in territorio bosniaco senza problemi. Al confine chiedono solo la carta d’identità e la carta verde, non incontro nessuna moto. Ho distrutto gli occhiali (ci ho dormito sopra), mi servono solo  per leggere la cartina, però servono.
 Interno del negozio di ottica
Al primo paese che incontro trovo un piccolo negozio di ottica, entro senza molta convinzione, invece il proprietario che è un vecchio artigiano, ci sa fare, mi misura la vista, scelgo una montatura robusta (Lozza in metallo) va nel retro, si mette a molare le lenti per adattarle alla montatura,
raccomandazioni a Medjugorie

dopo 10 minuti è tutto fatto! Prezzo € 40,00; non 400-500,00 € come in Italia. Riprendo allegramente, per avere risolto il problema così velocemente, a mezzogiorno arrivo a Medjugorie. E’ una piccola cittadina come altre che ho visto sul percorso, e che tra l’altro non è molto evidenziata dai cartelli, anche sulle cartine stradali si vede a malapena. Però è già organizzata per ricevere i turisti con alberghi , negozi, bar, pizzerie ecc.ecc.

 stazione con croce e  monumento
LA VIA CRUCIS è in collina a un paio di km. dalla cittadina, la strada è stretta e dissestata, ma la stanno rifacendo. Mi dicono che ci vuole da una a tre ore per salire fino in cima, prevedo una sudata, perciò lascio il mio abbigliamento in custodia in un negozietto di articoli religiosi, con l’impegno che dopo farò
 I gruppi in Sosta
degli acquisti e mi incammino. Subito all’inizio c’è un cartellone con le istruzioni di comportamento  in 4 lingue che condivido pienamente, specialmente per quello che riguarda il commercio. Il sentiero è veramente difficile, specialmente per i sedentari, o per chi non è abituato a camminare in montagna, i gradini sono alti anche di 30-40 cm.
 
alcuni sassi sono affilati come lame, li avranno messi apposta?. Salgo di buona lena supero dei gruppi con delle persone in difficoltà, mi fermo a ogni stazione, dico una preghiera e scatto una foto. Vedo delle persone arrancare, si devono fermare ogni dieci metri, stanno veramente soffrendo,
 
solo la fede riesce a fare superare gli ostacoli, si aiutano  fra di loro. A ogni stazione si fermano e un prete (tutti in abiti civili o un portavoce detta il rosario e tutti rispondono sommessamente. Le nazionalità sono diverse (prevalenza Italiani, poi Tedeschi, Inglesi, Asiatici).
 pellegrini inginocchiati a pregare
Alcuni giovani la percorrono  addirittura a piedi nudi. Arrivato in cima c’è una semplice croce, dove i fedeli indugiano a pregare, ma poi sullo spiazzo si vedono visi sereni, sorridenti, formano delle croci con dei rametti e le lasciano sul posto, la gente parla sottovoce, c’è molto rispetto, anche nell’abbigliamento,
 pellegrini in sosta
dalla collina si vede Medjugorie. e’ un posto che trasmette calma e serenità, senza rendermi conto, ho sostato un'ora! La giornata è abbastanza calda per questo forse hanno messo a disposizione dell’acqua minerale a terra,
nelle borse termiche, c’è esposto un cartello, 1,00 € a bottiglia ma non c’è nessuno a riscuotere, si versa la moneta in un contenitore incustodito. Ritorno in città visito la cattedrale, la statua della Madonna è molto bella, prego a modo mio, ricordando tutti i miei cari.
La messa è alle 18:00, la chiesa si sta riempiendo, esco a malincuore, ma non voglio pernottare qui, fuggo infastidito dal caos.  Mi fermo a Vrgorac, che è già in  Croazia, dove trovo un Hotel carino, devo recuperare il sonno. Chiedo al gestore di consigliarmi un buon  ristorante, ci pensa un po’ "vada al Pit ,è il migliore del paese". Attraverso tutto il paese, ristoranti neanche l' ombra, nessuno a cui chiedere, finalmente vedo l' insegna scopro è l' ultima casa del paese, ne deduco che non posso sbagliarmi è l’unico che c’è!
 
Entro, mi viene incontro un signore con il classico tovagliolo al braccio, nella sala da pranzo c’è una piccola televisione, con due lampade accese ai fianchi molto fastidiose che disturbano la visione a me, ma non a chi la sta guardando.
Stanno trasmettendo una partita di calcio, tutti sono tifosi accesi, (il cameriere o padrone) che mi “dovrebbe” servire, ogni volta che attraversa la sala si ferma e commenta ad alta voce. Ho già capito che si andrà per le lunghe, ma pazienza, quasi mi diverto, anche se non capisco una parola.
 
Dopo la solita zuppa, avevo ordinato una bistecca, sollecito il tipo che soggiorna davanti alla tele dimenticandosi di me, borbottando entra in cucina e dopo qualche minuto riappare con il mio piatto, ma succede un tafferuglio in campo, urlano tutti , lui si blocca con il piatto in mano,
ristorante di Vrgorac
fa dietrofront e si mette a urlare anche lui, il piatto oscilla pericolosamente, ma non oso disturbarlo, siamo in pieno caos, speriamo che sospendano la partita. Aspetto pazientemente, ma un altro avventore, che aveva più fame che interesse al calcio, si avvicina alle spalle, con un ghigno malefico,
afferra il piatto e se lo porta al suo tavolo senza che il cameriere se ne accorga, lui va avanti a discutere e imprecare con la tele e con tutti i clienti che ci sono in sala, il solito arbitro che non ha visto un gol e con tutti i clienti che ci sono in sala, in una pausa l’ho chiamo e sollecito la portata, lui mi guarda meravigliato,
si picchia la mano sulla fronte, mi chiede scusa e si fionda in cucina; riappare dopo qualche minuto con DUE bistecche e una montagna di patate fritte, non si è accorto che gli hanno fregato il mio piatto! Menù: zuppa di verdura, 2 costolette patate fritte, 1 dolce della casa ipercalorico, ottimo vino bianco caffè ; totale 14,00€.
Prezzi più che onesti e poi ho assistito allo spettacolo, mi sono divertito. Alle 22 torno in Hotel, accendo il p.c. e ricevo una email da mio figlio, con una notizia tristissima, è morto un suo allievo del corso di guida in pista, di soli vent’anni in un incidente, ma non in moto, prima di addormentarmi passa qualche ora.
VENERDI 1 OTTOBRE ; Colazione, non c’è nessuno e  non viene nessuno, la sala è invasa da macchinette distributrici automatiche, di tutto e di più, che tristezza il latte in polvere, il prosciutto e il formaggio nelle scatolette, è il progresso; sarà, ma a me non piace. Il tempo è nuvoloso la temperatura si è abbassata (13°).Avevo parcheggiato la moto nel cortile, vicino a una cuccia gigante, ieri sera il cane non c’era, o dormiva. Come mi avvicino alla moto salta fuori all’improvviso dalla cuccia una bestia di cane lupo,
ritto sulle zampe posteriori, mi digrigna i denti e abbaia rabbioso, faccio un salto carpiato all’indietro, non mi azzanna per un pelo, perché la catena l’ha trattenuto giusto in tempo, esce l’inserviente sorridente , e mi dice “contento ? la sua moto era al sicuro”, ma io ne facevo a meno. Mi metto in marcia verso Spalato,
per non fare la strada dell’andata, prendo l’autostrada, esco a Spalato, e prendo la strada litoranea che costeggia il mare fino a Rieka. Sono ben 400Km.ca. di curve, pochi “rampini”, curve da 3°-4° marcia, velocità 80-120 si può andare in relax senza frenare, basta chiudere e aprire il gas, (se si ha un motore con una buona coppia)
il fondo stradale è bellissimo, non ci sono autovelox, ho il tempo anche di guardare e fotografare il paesaggio, è una goduria, non c’è il Centocapelli a “inzigare” con la sua belva ( Aprilia Tuono1000R). Gli automobilisti locali sono abbastanza corretti,  pochissima Polizia, mi ricorda l’Italia di 20-30anni fa.

Alle 17 arrivo a Senji; è una bella cittadina sul mare.  L’attraverso lentamente, è ora di guardarmi in giro per pernottare. Ho adocchiato un posto direttamente sul mare, sto facendo inversione ,quando vengo affiancato da un tipo su uno scooter indefinito (cinese?), sulle fiancate ha pitturato a pennello un prato con tre margherite. Mi chiede,in un buon Italiano se cerco da dormire, si, gli rispondo "ma voglio svegliarmi e vedere il mare",

vieni a vedere mia casa senza impegno”; accetto più per curiosità e cortesia, ma sono scettico. Lo seguo, tre curve sopra il paese c’è la sua abitazione è modesta ma è pulita, con un grande terrazzo dove si vede il mare e la cittadina sottostante, il prezzo? : 25,00 €. Con la 1° colazione; intuisco che me la darebbe anche a 15-20,00 €.
Ma non me la sento di mercanteggiare,per noi è un prezzo più che onesto ,per lui sono soldi trovati (dice lui),perché ormai la stagione è finita , tutto quello che arriva è un di più.Per la cena mi consiglia la FORTEZZA NEHAJ che si vede dalla finestra della terrazza ”quanto dista?” – “5 minuti a piedi, dopo se vuole può scendere direttamente in centro paese nella zona pedonale”. Non ci credo, sono i cinque minuti dei montanari, bisogna moltiplicare per due o per tre.
Ma va bene, dopo la moto, bisogna fare un pò di "moto". Mi incammino, è una bella salitona di un paio di Km. e i 5 minuti diventano 15, mi sorge il dubbio che non ci siamo capiti, non c’è nessun cartello che indica il ristorante  e penso che forse è un museo, ma ormai sono arrivato.
L' aspetto esterno e maestoso, manca solo il fossato e il ponte levatoio e sarebbe imprendibile. L’ingresso è suggestivo entro, penombra, mi guardo in giro, il soffitto molto alto, a volte, sulle mensole ci sono statue e reperti d’epoca, è un posto affascinante ma anche inquietante non c’è nessuno, mi sa che qui non si mangia. Invece si apre una porta cigolante e appare una bella, alta e gentile  ragazza, parla un po’ l’italiano, mi fa accomodare a un tavolone a 6 posti! Ci starebbe bene il mio amico Nicola che le piace stare comodo a tavola!
Incredibile sono l'unico cliente! Diffondono anche della musica classica, è unposto veramente affascinante. Chiedo il menù di pesce: mi portano; Acciughe giganti (crude già condite, buonissime; zuppa di pesce al pomodoro; 9 scamponi, con insalata mista; 2 creps giganti al cioccolato; 1/2 litro bianco

della casa, ottimo, tot.37,00 €. considerando l’ambiente e la qualità, è veramente poco. Scendo in paese attraverso un bosco, meno male che ho preso la pila, perché il sentiero è completamente buio. E’ un bel borgo, diversi locali  pieni di giovani, allegri ma abbastanza “normali”, mi è piaciuto.

SABATO 2 OTTOBRE;  Parto verso le 9, direzione Rieka. Penso, se trovo il circuito senza fare grosse deviazioni vado a curiosare, invece non trovo nessuna indicazione ,in più inizia a piovere, allora tiro dritto verso l’Italia , trovo un bel po’di coda al confine ma riesco a sgattaiolare, poi tirata in autostrada.
Alle 17 sono già a casa, per la gioia della mia paziente moglie. Visto che è presto e non sono stanco, Lavo il Panzer, l’ho ringrazio, per avermi servito senza lamentarsi nemmeno una volta, senza chiedermi neanche un grammo d’olio.

 

CONSIDERAZIONI FINALI:

C’era qualcosa in più delle altre volte che mi spingeva a partire, un po’ la curiosità di vedere Medjugore e dire una preghiera per persone a me care, con qualche problema di salute. Avevo nostalgia di fare un viaggio in solitaria, non me ne ero accorto, ma dall’ ultimo erano passati già undici anni! Mi sembrava ieri. È vero che nella terza età il tempo scorre più in fretta. Mi riprometto di farne qualcuno in più in futuro, non è che ho molto tempo davanti.

Volevo mettermi alla prova, capire se il mio corpo è ancora collegato al cervello.  Sono curioso di constatare come avviene il mio decadimento fisico (fra quattro mesi sono 75 primavere), per questo l’ho metto alla prova quasi quotidianamente in quasi tutte le attività che faccio, senza ansietà, ma con serenità e

con la consapevolezza che ciò deve avvenire. Alcuni avvertimenti li ho avuti in questo viaggio, in un paio di occasioni non sono riuscito ad issare la moto sul cavalletto centrale, complice anche il bagaglio e il pieno di benzina, saremo intorno ai 270 kg., è la prima volta che mi succede, ecco, questo è un piccolo segnale di calo fisico, ne prendo atto e mi adeguo, senza drammi.
  Quando si è soli si pensa molto di più, (anche mentre si guida) cerco di memorizzare i posti più interessanti per poi prendere appunti alla sera sul mio p.c. credo sia utile a mantenere la memoria. In autostrada, dove non si è distratti dal traffico, mi trovo a parlare o cantare, oppure, per prevenire
eventuali crampi, faccio ginnastica: prima alle spalle, facendo roteare le scapole, poi le gambe  spostandomi prima su di un gluteo, poi sull’altro, sono piccoli trucchi che ti permettono di fare tanti km. senza arrivare stravolto. Con questo metodo ho percorso quasi 2000 km. non stop, (dall’isola di Man a Milano). Al ritorno di questo breve ma intenso viaggetto, mi sono sentito meglio psicologicamente. Certo, in alcuni momenti (come la cena al Forte Nehaj) ho sentito il desiderio di condividere con persone a me care, quella magica atmosfera, ma in altri contesti ero felice di essere solo, di decidere le pause  e le "tirate", di NON pranzare a mezzogiorno.
Poi, io che di carattere sono un po’ chiuso ,mi trovo a dialogare con più facilità con sconosciuti. Ecco, io penso che quando uno è un po’ “perso” o insoddisfatto, anche senza un motivo preciso, consiglio di partire, andare, anche senza una meta precisa, fermarsi dove piace, osservare la natura, la
gente, dialogare, accettare anche qualche disagio, l’ho trovo molto appagante, al ritorno apprezzeremo di più le nostre comodità e i nostri affetti. Lontano da casa una sera sera, prima di addormentarmi, ho messo in play il cervello, rivedo la giornata appena trascorsa, poi il pensiero va…va a ritroso nel tempo, fino al giorno che sono entrato in un’altra fase importante della mia vita e sono già trascorsi quindici anni! Ho ceduto l’attività iniziata ben 32 anni prima. Entro a far parte della categoria  dei - PENSIONATI!
Da imprenditore super impegnato, stressato, con le giornate programmate con l’orologio e l’agenda in mano, con poco tempo di pensare a me stesso, mi sono ritrovato con la possibilità di come occupare il MIO tempo. Per fortuna, AVEVO E HO ANCORA i miei sogni nel cassetto.
No, non mi annoio.  Ho avuto modo di riflettere su questo periodo importante della vita. A parte i sei mesi in cui ho rischiato la pelle per un tumore, ma che poi, ringraziando il Signore  ne sono uscito alla grande. Devo ammettere, che la “terza età” non è poi così male, ANZI. Quello che segue è la sintesi del MIO modo di vivere la terza età. Per quello che mi riguarda sono tre le condizioni più importanti:
   LA SALUTE E’ la cosa più importante, per cercare di preservarla e ritardare la vecchiaia il più possibile, bisogna assumere uno stile di vita attivo, senza molte trasgressioni alimentari, evitare se possibile, situazioni di stress frequenti, “rubare” i nostri spazi che riteniamo importanti, dipende molto da noi.

   LA FAMIGLIA – E’ chiaro che se si è circondati da moglie figli e nipoti che ci vogliono bene è il massimo.

   TRANQUILLITA’  ECONOMICA – Accontentarsi di quello che si ha, e non rincorrere desideri fuori dalla nostra portata, magari con oggetti o cose non indispensabili alla nostra età, dovremmo essere meno “consumisti.”

Per raggiungere queste tre condizioni in modo ottimale dipende molto da noi. Qualcuno penserà che ho scoperto l'acqua calda, è vero, ma non tutti riescono a mettere in pratica questo semplice stile di vita.

Io mi ritengo MOLTO FORTUNATO perché finora, queste tre condizioni le ho vissute e le vivo tuttora. Per questo forse sono attratto da questi luoghi mistici, vado e ringrazio a modo mio, per quello che ho avuto dalla vita, dopo mi sento meglio, forse sarò un po’ egoista? non so.

Solo la moto può dare questa sensazione di libertà, vi immaginate lo stesso viaggio con altri mezzi?  in macchina ? non avrebbe senso. In treno? Aereo? Problemi di orari, coincidenze, ecc.ecc. L’unica alternativa potrebbe essere la bici, ma ci vorrebbero almeno 20 giorni per lo stesso tragitto.

(però , mai dire mai, non sono mica vecchio no?)

PERCIO’ CONFERMO, LA MOTO E’ IL MIGLIOR MEZZO PER VIAGGIARE.

Alvaro Cecotti
ALVUS
Numeri e le TAPPE:
 
Caponago –Ancona  
Km. 480
Spalato,Medgjugorie –Vrgorac
Km. 200
Vrgorac Senji
Km. 441
Senji-Caponago
Km. 618
i tratti reali
Tot. Km. 1749
97 Lt. Benz. = 18 Km
129,00
Autostrade
60,00

Pernottamenti

71,00
Traghetto
81,00
Cibarie
87,00
Souvenir
35,00
Varie:Occhiali
40,00
Totale spese 503,00

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Mar, 10/06/2020 10:35